Informazioni e note a cura di Angelo Siro
- Un po’ di storia…
- Il dittico Wilton
- La tapisserie de Bayeux
- La leggenda dell’anello
Un po’ di storia…
Tratta da “La vita di santo di Edoardo il Confessore” dall’agiografia scritta in latino dell’ abate di Rievaulx, sant’Etelredo, monaco anglo-sassone (1110-1167)
Edoardo, detto il Confessore (Islip Oxfordshire, 1002; † Westminster, 5 gennaio 1066), fu il penultimo re d’Inghilterra della dinastia anglosassone e regnò dall’8 giugno 1042 fino alla morte. Nel 1013 lui e suo fratello Alfredo furono portati in Normandia dalla madre Emma, sorella del duca Riccardo II di Normandia, per sfuggire all’invasione danese dell’Inghilterra guidata da re Sweyn I di Danimarca. Edoardo nei 25 anni che trascorse in esilio in Normandia ha maturato una robusta fede cristiana, mentre l’Inghilterra diveniva parte del grande impero danese. Quando il duca di Normandia Roberto II, che era suo cugino, andò in pellegrinaggio in Terra Santa (dove morì), a Edoardo era stato affidato il compito di custode di suo figlio Guglielmo, il futuro Guglielmo il Conquistatore. Edoardo, nel 1036, insieme al proprio fratello Alfredo, tentò di spodestare Aroldo I d’Inghilterra dal trono, ma fallì e ritornò in Normandia. Alfredo venne catturato da Godwin, conte di Wessex, che lo consegnò ad Aroldo e morì poco dopo a causa delle torture che subì durante la prigionia. Il laicato anglosassone e la nobiltà ecclesiastica invitarono Edoardo a tornare in Inghilterra nel 1041; questa volta entrò a far parte della famiglia del suo fratellastro Canuto II d’Inghilterra (figlio di Emma e di Canuto il Grande). A seguito della morte di Canuto, avvenuta l’8 giugno 1042, Edoardo salì al trono. Le cronache indicano la popolarità che aveva al momento della sua salita al trono inglese – <prima che Canuto fosse sepolto, tutta la gente ha scelto Edoardo come re a Londra>. Edoardo venne incoronato nella Cattedrale di Winchester, la sede reale dei Sassoni, il 3 aprile 1043.
Il regno di Edoardo fu segnato da pace e prosperità, ma per ottenere effettivo potere in Inghilterra egli dovette scontrarsi con diversi potenti conti tra cui Godwin, conte di Wessex, che aveva un saldo controllo del Wessex, che precedentemente era stato il cuore della monarchia anglosassone. Le simpatie di Edoardo per i normanni erano malviste dai nobili sassoni e danesi, cosa che favorì la diffusione di opinioni anti-normanne soprattutto da parte di Godwin che tentò varie volte di fare scoppiare sanguinose rivolte contro Edoardo anche dopo che era diventato suocero del re nel 1045, quando Edoardo, per spirito di conciliazione, ne sposò la figlia Edith. Ma nel 1951 Godwin e la sua famiglia furono esiliati e la regina Edith venne mandata in un convento a Wherwell. L’anno successivo il conte Godwin ritornò con un esercito minacciando di sollevare una rivolta, allora il re, per risparmiare all’Inghilterra una guerra civile, lo reintegrò nel suo titolo e nei suoi possedimenti.
La politica di pace di Edoardo culminò con il decreto del 1049, che prevedeva la messa in disarmo della flotta stabile inglese riducendo significativamente le tasse, con l’abolizione della tassa per il mantenimento dell’esercito.
La politica filonormanna e pacifista di Edoardo il Confessore, cambierà il corso della storia d’Inghilterra.
Mite e generoso, Edoardo lasciò una traccia indelebile nel popolo inglese che lo venerò non solo per alcuni saggi provvedimenti amministrativi ma, principalmente, per la sua bontà, per la carità verso coloro che avevano bisogno e per la santità della sua vita. Durante l’esilio aveva fatto voto di vivere in castità e di andare pellegrino a Roma, se il suo casato avesse riconquistato il potere, ma la nobiltà si oppose a quel viaggio, e lui ottenne da papa Leone IX la dispensa dal voto: in cambio, dà ai poveri il denaro preparato per il viaggio, e fa costruire in onore di san Pietro un <monastero occidentale> a Londra: l’Abbazia di Westminster.
Nel 1060 Edoardo ricevette il duca Guglielmo II di Normandia e poi Guglielmo il Conquistatore, in quell’incontro definì la successione al trono d’Inghilterra, che dopo la sua morte sarebbe dovuta passare a Guglielmo.
Tuttavia nel 1066, alla morte di Edoardo, il giorno del suo funerale, Harold Godwinson conte di Wessex, contro le sue ultime volontà, si fece incoronare re con il nome di Aroldo II d’Inghilterra. Guglielmo di Normandia allora, con l’approvazione del Papa Alessandro II, che lo benedisse e gli inviò un vessillo pontificio, progettò l’invasione dell’Inghilterra. Aroldo dovette subire lo sbarco di Guglielmo e dei suoi normanni. Le due armate si scontrarono il 14 ottobre nella battaglia di astings. L’uso dell’arco e l’impiego della cavalleria portarono i normanni alla vittoria. La battaglia si concluse con la vittoria di Guglielmo; Aroldo, duramente sconfitto, venne ferito mortalmente all’occhio da una freccia. Il 25 dicembre 1066 Guglielmo fu incoronato re d’Inghilterra col titolo di Guglielmo I d’Inghilterra nell’Abbazia di Westminster. La campagna di Edoardo, Guglielmo e Aroldo à testimoniata dall’Arazzo di Bayeux, commissionato dalla moglie di Guglielmo, la Regina Matilde.
Nel 1102, all’apertura della tomba, il corpo fu trovato incorrotto e il 29 dicembre 1163 il corpo del re, ancora incorrotto, venne traslato all’interno dell’Abbazia di Westminster con una cerimonia presieduta da San Tommaso Becket, al tempo Arcivescovo di Canterbury.
Quando Enrico II d’Inghilterra salì trono nel 1154, fu l’ultimo sovrano a unire le dinastie inglesi e normanne, per questo promosse il culto di re Edoardo il Confessore. Già prima di lui il culto di Edoardo era stato promosso dal monaco Osberto di Clare priore dell’Abbazia di Westminster dal 1130 al 1140. Edoardo, veniva rappresentato come un taumaturgo e un sant’uomo, al quale erano stati attribuiti parecchi miracoli, per aver guarito persone con un semplice tocco, e anche con l’acqua in cui aveva immerso le mani… e andò a Roma per sostenere con energia la causa di canonizzazione di Edoardo, che venne poi canonizzato da Papa Alessandro III nel 1161. Inizialmente il culto fu limitato solo alle diocesi inglesi e la sua memoria liturgica era fissata il 5 gennaio, giorno della sua morte. Nel 1689 il culto di Sant’Edoardo il Confessore fu esteso a tutta la Chiesa occidentale e la festa fu stabilita il 13 ottobre, giorno della sua prima traslazione nel 1102. Oggi viene festeggiato il 13 ottobre in tutto il mondo cattolico e il 5 gennaio solo in Inghilterra.
Il Dittico Wilton
Dipinto riprodotto nella Chiesa parrocchiale
Il Dittico Wilton è un piccolo altare pieghevole portabile (aperto 53×74 cm) di autore ignoto e riferibile al 1395- 1399 circa, conservato nella National Gallery di Londra. E’ un rarissimo esempio di pittura religiosa su tavola inglese del medioevo commissionata da o per Riccardo II. La sua rarità è particolarmente significativa perchè in Inghilterra un piccolissimo numero di opere religiose figurative sopravvisse all’iconoclastia puritana che seguì l’esecuzione di Carlo I. L’opera, tempera su tavola in legno è composta da due scomparti dipinti su entrambi i lati e chiudibili per mezzo di una cerniera. La scena di destra mostra Maria col Bambino tra undici angeli. La scena di sinistra mostra il re Riccardo II inginocchiato, mentre viene presentato a Maria Vergine dai suoi Santi patroni: san Giovanni Battista, avvolto nella pelle di cammello, che gli tiene una mano sulla spalla; sant’Edoardo il Confessore e sant’Edmondo, entrambi re inglesi.
Le scene sono composte separatamente e con stili diversi ma gli sguardi e i gesti dei personaggi le collegano facendole interagire. La Madonna con Gesù Bambino coperto con una sfolgorante veste fatta di puntini d’oro, si protende verso il re genuflesso, dimostrando la sua approvazione. Undici angeli, tra i quali predomina il colore blu lapislazzuli delle vesti e del piumaggio delle ali. Un angelo, all’estrema sinistra, tiene uno stendardo crociato e sembra ricevere l’approvazione di Gesù Bambino per porgerlo al re: si tratta sia dello stendardo di Gesù Cristo risorto, sia della bandiera inglese con la croce di san Giorgio. I lati esterni sono invece dipinti con il cervo bianco, emblema di Riccardo II, e l’emblema personale di Edoardo il Confessore e della Casa reale inglese. La riproduzione fotografica puÉ trasmettere soltanto un’idea imperfetta della precisione miniaturistica di quest’opera e della sua raffinata qualità pittorica. Ad esempio, un’osservazione ravvicinata rivela che sulla sfera sovrastante il vessillo recato dall’angelo, sono dipinte le isole britanniche con un castello bianco; i fiori ai piedi della Madonna rivelano un’eccezionale ricchezza di particolari fiori delicati, che simboleggiano il giardino del Paradiso, la delicatezza dei volti angelici…
La statua di Sant’Edoardo della Parrocchia è stata scolpita dal maestro scultore Guido Moroder di Ortisei (alta 180 cm. e del peso di 80 kg. in legno di tiglio scolpito a mano, dipinta in policromato e oro zecchino) l’immagine che ritrae il re nell’atto di offrire ai poveri il proprio anello, simbolo della ricchezza reale, è stata tratta dal Dittico Wilton e benedetta durante le feste di S. Edoardo del 1997.
La tapisserie de Bayeux
L’arazzo di Bayeux, noto anche come l’ arazzo della regina Matilde, è un tessuto ricamato, realizzato nella seconda metà dell’XI secolo, che descrive per immagini gli avvenimenti- chiave relativi alla conquista normanna dell’Inghilterra del 1066, però circa la metà delle immagini rappresenta fatti precedenti l’invasione stessa e i maggiori protagonisti: Harold, Edoardo il Confessore, Oddone e Guglielmo il Conquistatore. L’arazzo di Bayeux ha un valore documentario inestimabile per la conoscenza della Normandia e dell’Inghilterra dell’XI secolo. L’arazzo di Bayeux è costituito dall’accostamento di nove pezze di lino larghe circa 50 centimetri, ricamate con filo di lana in nove tinte naturali, il tutto per una lunghezza complessiva di 68,30 metri. La sua impostazione grafica, articolata in azioni concatenate che vedono in scena un totale di 126 personaggi diversi. Ogni scena è corredata di un breve commento in lingua latina. Nella prima scena re Edoardo incarica Aroldo di andare a confermare al Duca Guglielmo che sarà il suo successore al trono d’Inghilterra; la 25é scena rappresenta Aroldo che, dopo aver prestato giuramento a Guglielmo di obbedienza, riferisce la sua ambasciata in Normandia a Re Edoardo. Nelle scene successive si conclude la storia di Edoardo: Re Edoardo esprime le sue ultime volontà, muore e il suo corpo viene inumato e trasportato in chiesa.
La leggenda dell’anello
Un giorno, sant’Edoardo ormai anziano partecipò alla cerimonia di consacrazione di una chiesa costruita in onore di San Giovanni Evangelista. A quel tempo, un uomo molto povero gli si avvicinò e gli chiese l’elemosina “per amore di San Giovanni.” Il grande monarca si passò una mano nella borsa, ma non vi trovò nè oro nè argento. Sentendosi a disagio offrì il prezioso anello che portava al dito al povero “in onore a San Giovanni”, che lo ringraziò e scomparve.
Anni dopo in Palestina due pellegrini inglesi, usciti dal percorso abituale si spersero nel deserto e rischiavano di morire. Apparve loro un anziano che chiese loro chi erano e da dove venivano e loro risposero “Siamo cristiani d’Inghilterra. Siamo venuti ad espiare i nostri peccati, abbiamo cercato i luoghi santi dove Gesç visse e morì. Il nostro re si chiama Edward, e abbiamo perso la strada. ” L’anziano li accompagnò in un rifugio dove trovarono cibo e letto per riposare. Al mattino si dichiarò che era Giovanni l’Evangelista e li aveva protetti per ringraziamento al re Edoardo. Diede loro l’anello ricevuto dalle mani del re anni prima e disse “Quando vedrete Eduardo, gli darete l’anello che mi dette il giorno della consacrazione della mia chiesa… Gli direte anche, che entro sei mesi sarò con me in Paradiso “. Al ritorno in Inghilterra, consegnarono l’anello al re Edoardo insieme al messaggio… da quel momento il re si ritirò dagli impegni della corte, trascorse il tempo in preghiera e donò tutti i suoi beni privati ai poveri… esattamente sei mesi dopo morì”
Angelo Siro